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Un viaggiatore arabo, nel 977, descrisse Amalfi come "... la piu' prospera citta' di Longobardia, la piu' nobile, la piu' illustre per le sue condizioni, la piu' agiata ed opulenta. Il territorio di Amalfi confina con quello di Napoli; la quale e' bella citta', ma meno importante di Amalfi."
Nel corso dei secoli decimo e undicesimo, la REPUBBLICA o DUCATO d'AMALFI fu uno Stato indipendente con lo stesso nome della citta' del Sud Italia.
Amalfi si sviluppo' come un grande e ricco polo commerciale. Utilizzando le loro flotte, gli Amalfitani stabilirono stretti rapporti con gli arabi. Essi, inoltre, mantennero legami con Bisanzio; il simbolo di tale legame e' il monastero amalfitano fondato sul Monte Athos alla fine del decimo secolo.
Alla morte del Duca Sergio IV nel 1073, Amalfi si pose sotto la protezione di Roberto il Guiscardo, Duca di Puglia.
Gli amalfitani diffusero la bussola nautica e codificarono le consuetudini marittime nella 'Tabula de Amalpha', riferimento per la navigazione fino al secolo XVI. Innovarono la produzione della carta, sostituendo la pergamena. Nell'arte delle costruzioni, crearono il 'Romanico Amalfitano', stile romanico con influssi islamici e bizantini. Arricchirono il diritto, con le 'Consuetudines Civitatis', raccolta di leggi trascritte nel 1274.
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